Coronavirus: aggiornamento del 29 novembre

 Diffusione Globale

Rispetto ai dati del 21 novembre, la velocità di diffusione del virus, a livello globale, si è ulteriormente ridotta passando dal 10% al 2%: Europa e Africa aumentano l'intensità della loro decelerazione mentre il Nord America, pur rimanendo in fase di accelerazione, riduce la propria velocità dal 49% al 20%. Sud America e Asia mantengono un'accelerazione di intensità  per lo più costante mentre Oceania passa in fase di accelerazione ma con un numero contenuto di nuovi positivi.  


Numericamente dei 159 paesi sotto osservazione, 80 sono in fase di accelerazione (in precedenza erano 85) e 79 in fase di rallentamento: in Europa per la prima volta il numero di paesi in fase di decelerazione (24) supera quello dei paesi in accelerazione (17).




In Europa i primi 10 paesi ordinati per velocità di diffusione del virus sono:


mentre i primi 10 paesi ordinati per numero medio di contagi giornalieri (ultimi 15 giorni) sono:


Combinando i dati delle due tabelle solo per i primi 10 paesi con alto contagio medio giornaliero, otteniamo il grafico seguente che mette in relazione la velocità di diffusione (asse delle ordinate) con il contagio medio giornaliero (asse delle ascisse):


Rispetto ai dati precedenti, spicca la situazione della Turchia che sta accelerando con grande intensità; Italia, Francia, Germania, UK e Spagna sono tutti in fase di decelerazione con numeri medi di contagi giornalieri in riduzione.


Situazione in Italia

La variazione giornaliera dei contagi scende al di sotto delle 30.000 unità (media a 7 giorni pari a circa 25.000) con un rapporto tra nuovi positivi e tamponi in diminuzione (ultimo dato pari a 11,67%) 




Il miglioramento della situazione in Italia viene anche fotografato dalle variazioni giornaliere negative sia dell'isolamento domiciliare sia delle ospedalizzazione. Anche le terapie intensive mostrano, per la prima volta in questa seconda fase di contagio, segni di miglioramento non tanto nella percentuale di coloro che, tra gli ospedalizzati, devono ricorrere alle cure di terapia intensiva (valore intorno al 10%) ma nella variazione giornaliera che è andata in territorio negativo nelle ultime rilevazioni (l'ultimo dato di occupazione delle terapie intensive è pari a 3.753 unità)




   

Questo quadro trova ulteriore conferma nel numero di persone guarite/dimesse, che cresce con una media giornaliera (a 7 giorni ) di oltre 25.000 unità.


Purtroppo rimane ancora elevato il numero medio dei decessi: la variazione media giornaliera  (a 7 giorni) è di oltre 700 persone. A livello europeo (con un orizzonte di analisi di 15 giorni) i valori dell'Italia sono simili a quelli della Francia ma distanti da quelli di UK e Germania. Vista anche l'alta velocità di diffusione, purtroppo, non  si ravvisano indicazioni che questo trend sia in esaurimento.  




L'insieme degli indicatori presi in analisi sono coerenti nel mostrare un'inversione nel trend di crescita dei contagi in Italia: siamo passati da una fase accelerating  con una velocità media giornaliera del 73% (nei primi 15 giorni di novembre) ad una decelerating con una velocità media giornaliera del 19% (negli ultimi 15 giorni di novembre). I prossimi dati dovrebbero dare conferma nella prosecuzione di questo trend ribassista e soprattutto dovrebbero avere una intensità maggiore tale da ridurre, in maniera tangibile,  lo stress sul sistema sanitario nazionale.


Dati aggiornati al 29 novembre 2020

Per le Note metodologiche si faccia riferimento al post "Coronavirus: visione globale e nazionale"

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