Coronavirus: aggiornamento del 16 gennaio 2021
Diffusione Globale
A livello globale la situazione è peggiorata: si è passati da una fase di contrazione ad una di accelerazione con una velocità del +12%. Nord America, Sud America ed Europa sono passati in fase accelerating con rispettivamente una velocità di 14% (da -9%), 38% (da -12%) e 8% (da -27%); L'africa è rimasta in fase di accelerazione aumentandone l'intensità (da +16% a +23%); Asia e Oceania rimangono in fase decelerating rispettivamente con una velocità di -2% (da-12%) e di -21% (da -8%).
Numericamente dei 160 paesi sotto osservazione, la maggior parte (88) sono in fase di accelerazione e 69 in fase di decelerazione: in Europa la situazione è leggermente migliore, con la maggior parte dei paesi (23) in fase decelerating.
In Europa i primi 10 paesi ordinati per velocità di diffusione del virus sono:
mentre i primi 10 paesi ordinati per numero medio di contagio giornaliero (ultimi 15 giorni) sono:
Combinando i dati delle due tabelle solo per i primi 10 paesi con lato "contagio medio giornaliero", otteniamo il grafico seguente che mette in relazione la velocità di diffusione (asse delle ordinate) con il contagio medio giornaliero (asse delle ascisse):
Il grafico mostra come la grave situazione dell'Inghilterra sembri accennare ad una stabilizzazione, con una velocità di diffusione che si sta avvicinando allo zero. Rispetto alla situazione del 8 gennaio, c'è un peggioramento per Spagna e soprattutto Portogallo con velocità superiori al 100%. Italia, Francia e Germania tendono ad oscillare tra le fasi di accelerazione e di decelerazione.
Situazione in Italia
La media della variazione giornaliera dei contagi (ultimi 15 giorni) è a quasi 16.000 unità in aumento rispetto al valore precedente (circa 15.000 unità). Il rapporto tra nuovi casi su tamponi eseguiti (valore medio degli ultimi 15 giorni) si assesta a 11,7% in aumento rispetto al valore precedente di 11,1%.
Troviamo conferma che la situazione sia leggermente peggiorata anche nei dati di variazione delle ospedalizzazioni (valore medio giornaliero a 15 giorni: -15 da -205), delle terapie intensive (valore medio giornaliero a 15 giorni: -4 da -17) e dell'isolamento domiciliare (valore medio giornaliero a 15 giorni: -1.367 da -3.178). Si tratta ancora di valori negativi che quindi indicano una riduzione nelle ospedalizzazioni, nelle terapie intensive e nell'isolamento domiciliare ma hanno una intensità sempre più prossima allo zero (come visibile dall'andamento delle medie mobili).
Tra le persone ospedalizzate la percentuale di coloro che devono ricorrere alla terapia intensiva continua a rimanere costante intorno al 10%.
Il numero medio dei decessi mostra una variazione media giornaliera (a 15 giorni) di 487 persone, in aumento rispetto al dato precedente (473 unità).
L'incidenza dei decessi rapportata al totale casi di Coronavirus è comunque costante a circa 3,5% ed è ben lontana dai massimi toccati nella prima fase di diffusione del virus
A livello Europeo, i valori medi giornalieri dell'Italia rimangono alti ma inferiori a quelli di UK e Germania; se invece guardiamo il rapporto tra totale decessi e totale casi, l'Italia rimane in cima alla classifica con un distacco di poco meno un punto percentuale dal secondo (UK).
Gli indicatori presi in considerazione sono coerenti nel mostrare una situazione in leggero peggioramento rispetto ai valori di metà dicembre: il numero totale delle persone attualmente positive, pari a 557.717 (di cui 25.304 ospedalizzate e 2.520 in terapia intensiva) si è comunque ridotto di circa 17.000 unità (-2.97%) rispetto alla rilevazione del 1 gennaio (le ospedalizzate sono scese di circa 71 unità pari a -0.287% e le terapie intensive sono calate di 33 unità pari a -1,29%). Il trend di miglioramento iniziato a metà novembre sembra stia esaurendo la propria intensità e stia andando verso una stabilizzazione sui valori attuali.
Dati aggiornati al 16 gennaio 2021
Per le note metodologiche si faccia riferimento al post "Coronavirus: visione globale e nazionale".
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