Coronavirus: aggiornamento del 17 febbraio 2021

 Diffusione Globale

A livello globale registriamo un ulteriore miglioramento nella diffusione del virus con una decelerazione che passa dal 26% (8 febbraio 2021) al 33%; tutti i continenti, con l'eccezione dell'Oceania, rimangono in fase decelerating con valori migliori rispetto a quelli misurati nei 15 giorni precedenti. Solo l'Oceania (che comprende Australia, Nuova Zelanda e Papua Nuova Guinea) è passata in fase accelerating ma con numeri in gioco decisamente contenuti.



Numericamente dei 160 paesi sotto osservazione, la maggior parte (116) sono in fase di decelerazione e 43 in fase di accelerazione: In Europa la situazione è positiva ma in proporzione meno favorevole in quanto il 67% è in fase decelerating rispetto ad un valore globale del 73%.


In Europa i primi 10 paesi ordinati per velocità di diffusione del virus sono:


mentre i primi 10 paesi ordinati per numero medio di contagio giornaliero (ultimi 15 giorni) sono:


Dalla combinazione dei dati delle due tabelle solo per i primi 10 paesi con alto "contagio medio giornaliero", otteniamo il seguente grafico che mette in relazione la velocità di diffusione (asse delle ordinate) con il contagio medio giornaliero (asse delle ascisse):


A livello europeo la situazione rimane complessivamente positiva: alcuni paesi mostrano miglioramento rispetto ai 15 giorni precedenti (Francia, Spagna e Inghilterra), altri lievi peggioramenti (Repubblica Ceca e, in parte,  Italia). 



Situazione in Italia

La media della variazione giornaliera dei contagi (ultimi 15 giorni) è invariato intorno alle 12.000 unità; il rapporto tra nuovi casi su tamponi eseguiti (valore medio degli ultimi 15 giorni - comprende test molecolari e antigenici) è sceso al 4,7% da poco sopra il 5%.



Troviamo conferma di una situazione favorevole ma in stabilizzazione anche nei dati di variazione delle ospedalizzazioni (valore medio giornaliero a 15 giorni: -136 da -198) e delle terapie intensive (valore medio giornaliero a 15 giorni: -7 da -23); anche i valori dell'isolamento domiciliare (valore medio giornaliero a 15 giorni: -3.140 da -6.522) continuano ad essere in territorio negativo sebbene con una intensità inferiore.





Tra le persone ospedalizzate la percentuale di coloro che devono ricorrere alle cure di terapia intensiva continua a rimanere stabile intorno al 10%:


Il numero medio dei decessi mostra una variazione media giornaliera (a 15 giorni) di 337 persone, in riduzione rispetto al dato precedente 407. L'incidenza calcolata come rapporto tra decessi e totale casi di Coronavirus, è costante al 3,46%.


Confrontando i dati a livello europeo, l'Italia mostra valori medi giornalieri (in diminuzione) inferiori a quelli di Francia, Spagna Germania e Inghilterra (anche loro tendenzialmente in diminuzione). Se però prendiamo in considerazione il rapporto tra totale decessi e totale casi, l'Italia rimane ancora in cima alla classifica sebbene, per la prima volta, venga superata dall'Ungheria. 


Gli indicatori presi in considerazione sono coerenti nel mostrare una situazione ancora favorevole ma in stabilizzazione: il numero totale delle persone attualmente positive, pari a 388.864 (di cui 20.317 ospedalizzate e 2.043 in terapia intensiva) si è ridotto di circa 48.900 unità (-11,17%) rispetto alla rilevazione del 2 febbraio (le ospedalizzate sono scese di 2.214 unità e le terapie intensive sono calate di 171 unità). La tendenza sembra volgere verso un movimento laterale con oscillazioni intorno ai valori attuali. 


Dati aggiornati al 17 febbraio 2021

Per le note metodologiche si faccia riferimento al post "Coronavirus: visione globale e nazionale"






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