Coronavirus in Italia: ma le "onde" di contagio sono tutte uguali?

In questo post vogliamo provare a capire se le varie "onde" di contagio che si sono susseguite a partire da marzo 2020 abbiano avuto caratteristiche simili; per iniziare prendiamo in considerazione i dati sui nuovi positivi e sulle terapie intensive.


Dai grafici riusciamo visivamente ad identificare quattro "onde" di contagio:

  • la prima dal 25/02/2020 al 30/06/2020;
  • la seconda dal 01/09/2020 al 30/01/2021;
  • la terza dal 01/02/2021 al 30/06/2021;
  • la quarta dal 01/10/2021 ad oggi;

Utilizzando un grafico a dispersione, mettiamo in relazione i dati dei nuovi positivi (variabile indipendente - X) con quelli delle terapie intensive (variabile dipendente - Y), ottenendo così la seguente distribuzione:


Se inseriamo nel grafico anche una evidenza cromatica delle varie onde di contagio che abbiamo precedentemente identificato, otteniamo la seguente rappresentazione:



L'evidenza empirica sembra confermare che le quattro "onde" di contagio abbiano avuto caratteristiche differenti:
  • la prima (dal 25/2/2020 al 30/06/2020) è stata caratterizzata da un numero tutto sommato contenuto di positivi (rimane il dubbio sulla capacità iniziale di identificare tempestivamente tutti i casi) ed un numero molto alto di accessi alle terapie intensive;
  • la seconda (dal 01/09/2020 al 30/01/2021) caratterizzata  da un numero più alto di positivi e un altrettanto alto numero di accessi alle terapie intensive;
  • la terza (dal 01/02/2021 al 30/06/2021) molto simile alla seconda ma con un numero leggermente inferiore di positivi; 
  • la quarta (dal 1/10/2021 ad oggi) con un numero molto alto di positivi (circa 5 volte quelli della terza onda) ma con un numero "contenuto" di accessi alle terapie intensive (circa 2 volte in meno rispetto a quelli della terza onda).
Appare evidente dal grafico come la quarta onda risulti decisamente "diversa" dalle altre: nonostante il livello molto alto dei contagi, gli accessi alle terapie intensive sono stati contenuti. Uno degli elementi che potrebbe spiegare la differenza è rappresentato dall'avanzamento della campagna vaccinale: a partire da giugno 2021 più della metà della popolazione italiana risultava vaccinata con almeno uno dose mentre ad ottobre più di due terzi della popolazione aveva ottenuto anche la seconda dose.



Come evidente dal grafico la componente vaccinale potrebbe essere stato l'elemento che ha permesso al rapporto tra terapie intensive e nuovi positivi di crollare proprio nei mesi invernali che, per stagionalità, non sono tra quelli migliori (come invece accade nei mesi estivi).

  

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